Conferència a càrrec del Professor Florian Schaffenrath, Ludwig Boltzmann Institut für Neulateinische Studien, Universität Innsbruck
Data: 25 d’abril a les 19.00 h
Lloc: Sala Pi i Sunyer de l’Institut d’Estudis Catalans
Dai tempi del Petrarca, il primo a cimentarsi nuovamente con il poema epico in più libri, nella tradizione dell’Eneide virgiliana, fu il giovane poeta Basinio da Parma (1425–1457). I 13 libri dell’Hesperis, della quale si sta allestendo a Innsbruck un’edizione critica, celebrano le gesta guerriere del signore di Rimini, Sigismondo Malatesta (1417–1468) contro Alfonso e Ferdinando da Aragona. Nella sua opera Basinio fa largo impiego del modello omerico e virgiliano, impreziosendo il tessuto narrativo con parabole, discorsi, giostre, aristeiai etc., di notevole spessore epico e letterario. Assente dall’Hesperis, tuttavia, è il celebre episodio di Didone ed Enea. Alla luce di questa constatazione, nel mio intervento passerò in rassegna le vicende amorose narrate nel poema, illustrando come le forme della loro rappresentazione siano di servizio alla caratterizzazione della figura di Sigismondo.